Valle d’Aosta
Valle d’Aosta
La regione Valle d’Aosta fu anticamente abitata da popolazioni
di ceppo Celtico provenienti dalle terre del nord Europa.
Alla fine del I° secolo A.C. essa fu occupata dai Romani che la unirono alla Regione Transalpina e successivamente alla Gallia. Il passato Romano è tuttora ben visibile soprattutto nel capoluogo Aosta (Augusta Praetoria): quest’ultima, infatti, è la seconda città dopo Roma con i maggiori reperti e ruderi Romani.
Nel 1191 la Charte des Franchieses segnò l’inizio della presenza dei Savoia in Valle d’Aosta, attraverso un patto bilaterale stipulato tra il conte “Thomas I di Savoia” e la cittadinanza di Aosta: fu questo il primo passo della Regione verso l’ “Autonomia”.
In tutta la Valle sorgono affascinanti Castelli e rocche lasciate in eredità dalla stirpe dei Savoia .
Nel 1536 nacque, in seno all’assemblea Des Trois Etats, il Conseil Des Comis presieduto dal Vescovo di Aosta, vero organo di governo, che costituì una sorta di anticipo del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta.
Il 4 gennaio 1946, su deliberazione del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi firmò il Decreto di costituzione del Consiglio della Valle d’Aosta, organo al quale il Decreto Luogotenenziale del 7 settembre 1945 demandava l’Amministrazione della nuova circoscrizione AUTONOMA.
Il 31 gennaio 1948 l’Assemblea Costituzionale votò uno schema di Statuto che venne promulgato con Legge Costituzionale il 26 febbraio 1948, STATUTO SPECIALE Num. 4 per la VALLE D’AOSTA.
La Regione è solcata dalla Dora Baltea, un importante affluente del Po che nasce alle pendici del Monte Bianco ( m.4810). Essa si presenta con una elegante e profonda vallata centrale circondata da profonde gole e vallate laterali, ciascuna con i propri torrenti: avvolta dalle Alpi, confina con la Francia, la Svizzera e a sud con il Piemonte. Per la sua privilegiata posizione la Valle d’Aosta è definita “Carrefour d’Europe”.
Il francese è la seconda lingua della regione: dall’influenza delle popolazioni di confine deriva il corrente uso di vari dialetti locali denominati “Patois”, una lingua Franco Provenzale.
Antichi documenti comprovano la presenza umana nella Valle d’Aosta durante il III millennio a.C. (nell’età Neolitica) che rivelano l’esistenza di aspetti culturali ed etnici comuni tra le popolazioni della Valle e della Svizzera Vallese.
Inoltre ritrovamenti archeologici testimoniano il passaggio dell’uomo durante le Età del Bronzo e del Ferro.
Un popolo proveniente dalle terre del cuore dell’Europa, i Celti penetrarono nella Valle tra i secoli VIII e V a.C. Le tribù celtiche e le popolazioni locali si fusero dando origine ad un nuovo popolo, i Salassi che difesero le loro terre fino alla fine del I secolo a.C. , all’arrivo dei Romani. Infatti la Valle rappresentava uno dei percorsi più agevoli per attraversare le Alpi e Cesare ne aveva bisogno per poter raggiungere la Gallia e l’Helvetia: così durante 25 a.C. le truppe Romane conquistarono la Valle. I Romani costruirono un’ampia strada e fortezze come Augusta Praetoria (l’attuale Aosta): di quell’epoca rimangono strade, acquedotti e ponti. Non tutti sanno che Aosta, dopo Roma, è la seconda città con i maggiori reperti e ruderi Romani.
La progressiva Cristianizzazione della Valle d’Aosta diventa evidente dopo il IV secolo d.C. e nel V secolo Aosta conquistò la sede del Vescovo.
Quelle strade costruite dai Romani successivamente accolse il passaggio dei Goti e poi dei Franchi, (sotto i quali la
Val d’Aosta divenne parte del Sacro Romano Impero di Carlo Magno) dei Longobardi e dei duchi di Borgogna: fino a quando nel 1032 Umberto Biancamano divenne conte di Aosta.
Sui declivi delle montagne ebbe inizio un lungo periodo di lotte tra signorotti locali, che travagliarono la Valle con le loro lotte intestine.
I combattimenti e le contese ebbero finalmente fine quando la valle entrò in possesso dei Savoia, i quali seppero guadagnarsi la simpatia della popolazione concedendo loro ampia autonomia di governo. Nel 1191, infatti fu firmata la Charte des Franchieses: un patto bilaterale – stipulato tra il conte “Tommaso I di Savoia” e la cittadinanza di Aosta – che riconosceva alla regione franchigia, diritti e una certa autonomia.
Questo fu il primo passo della Regione Val d’Aosta verso l’ “Autonomia”, rimasta viva attraverso i secoli anche nel linguaggio dialettale, un patois misto di borgognone e provenzale, testimonianza di una cultura condivisa da un’ampia area di vallate alpine francesi e svizzere. In tutta la Valle sorgono affascinanti Castelli e rocche lasciate in eredità dalla stirpe dei Savoia.
Nel 1536 nacque, in seno all’assemblea Des Trois Etats, il Conseil Des Comis presieduto dal Vescovo di Aosta, vero organo di governo, che costituì una sorta di anticipo del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta.
Le condizioni economiche e sociali della Valle d’Aosta peggiorarono durante I secoli XVI e XIX, a causa della decadenza del commercio, delle epidemie (la peste nel 1630) e delle guerre (dall’occupazione della Francia alle campagne di Napoleone). Incorporata nella Repubblica francese in 1798, la Valle d’Aosta fece parte dell’ Impero Francese tra il 1804 ed il 1814.
Con la restaurazione della monarchia di Savoia (ed il Congresso di Vienna), la Valle d’Aosta fu restituita al ricostituito Regno di Sardegna, che nel 1861 divenne il Regno d’Italia (quando Nizza e la Savoia furono annesse alla Francia. L’Autonomia fu messa in ombra durante l’unificazione del Regno d’Italia e i problemi politici e culturali accrebbero a causa del particolarismo politico e linguistico della Valle.
Tali problemi peggiorarono durante la dittatura fascista che incoraggiava l’immigrazione di massa in Valle da tutte le regioni italiane (proprio quando la stessa era duramente impegnata in un processo forzato di italianizzazione) o forzava alcuni abitanti ad emigrare dalla Valle per motive economici o politici.
Gli abitanti della Valle pagarono un prezzo davvero alto durante le sanguinose guerre (guerra del Risorgimento e I
guerra mondiale). Dopo la sconfitta della II Guerra nel 1945 ed il peso di gravi problemi da risolvere, un movimento di
separatisti chiese l’annessione alla Francia. Il movimento non ebbe il tempo di svilupparsi grazie all’ottenimento prima di un ordinamento autonomo, nel 1945 e successivamente dello Statuto Speciale della Val d’Aosta, nel 1948 (elevata autonomia amministrativa, sovvenzioni dallo stato, esenzione del pagamento di alcune tasse).