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Altamura

    La città di Altamura ha avuto di recente un grande risalto internazionale grazie al ritrovamento di un fossile di ominide maschio ottimamente conservato che sembra testimoniare il passaggio dall’Homo erectus all’Homo di Neanderthal avvenuto circa 250.000 anni fa. L’uomo di Altamura, chiamato confidenzialmente dagli altamuresi “ciccillo”, non è il solo elemento di richiamo di questa cittadina posta al confine tra la Puglia e la Lucania, a 40Km da Bari e 19Km da Matera. Centinaia di impronte fossili appartenenti ad almeno cinque diverse specie di dinosauri ed il cosiddetto Pulo, una voragine creatasi in seguito allo sprofondamento di una grotta carsica arricchiscono il complesso di attrazioni per gli appassionati. Da visitare anche il ricco museo e la cattedrale voluta da Federico II nel 1232.

    Una architettura tipica della città di Altamura è il claustro, se ne contano più di 80 e testimoniano un periodo di tensioni interne alla stessa cittadinanza che durante l’epoca di Federico II era molto eterogenea e vi convivevano, insieme agli abitanti originari anche greci, arabi ed ebrei. L’accesso è costituito da una apertura abbastanza angusta che dà l’accesso ad un cortile tondeggiante (claustro greco) o ad un vicolo cieco (claustro arabo). In questi spazi racchiusi tra le case la piccola comunità conduceva la propria vita intorno al pozzo dove le donne chiacchieravano e i bambini giocavano sempre sorvegliati da qualche adulto. In caso di attacco, i nemici si sarebbero trovati in uno spazio chiuso esposti al tiro dei difensori che dalle finestre delle case li avrebbero facilmente decimati.

    Chiamata la Leonessa di Puglia per la strenua difesa della repubblica proclamata nel 1799 dalle truppe borboniche, la città di Altamura si è sempre distinta anche nel seguente risorgimento.

    Il pane della città di Altamura è molto conosciuto per la sua fragranza, al punto da essere stato insignito nel 2005 dalla denominazione di origine protetta (D.O.P.). Altri prodotti tipici sono il nocillo fatto secondo il metodo di padre Peppe e i lambasciuni, bulbi di una pianta selvatica che cresce sulle Murge somigliante alla cipolla, che viene utilizzata come contorno.

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