Turismo Verde in Campania
Turismo Verde in Campania
La Costiera Amalfitana, ripida e frastagliata, dalle prospettive paurose di rocce irte e canaloni selvaggi ed il mare profondo e terso incombente come protagonista, in un continuo alternarsi di colori e sensazioni diverse, rappresenta uno degli itinerari più belli da percorrere con attenzione, quasi con religiosità, lungo una tortuosa e non larga strada ormai fusa da tempo immemorabile con il paesaggio.
Luoghi suggestivi come la Valle delle Ferriere o il Fiordo di Furore, la montagna di Cava de’ Tirreni, o il “Molare” del Monte Faito, ne sono soltanto alcuni esempi. In particolare, c’è un aspetto della Costiera che poche persone conoscono: sentieri di montagna ancora in ottimo stato, che attraversano una natura incontaminata, composta principalmente da macchia mediterranea e zone più selvagge con grotte e profonde insenature di origine calcarea.
Il più illustre di questi sentieri è denominato il “Sentiero degli Dei” proprio per la sua fantastica posizione posta a metà tra cielo e mare; si estende mediamente attorno ai 500 mt. sul livello del mare ed offre una vista impareggiabile che da Praiano e spazia fino all’isola di Capri ed al Cilento, il tutto in perfetta armonia con la natura, godendo di suoni e colori unici. Dagli abissi strapiombanti di Palinuro agli scogli tranquilli di Acciaroli, il paesaggio che il Cilento offre al visitatore conserva un incanto primitivo, dove dominano grandiosi e selvaggi boschi di faggio, rifugio del lupo, si aprono grotte e scorrono acque limpide e fresche, regno del merlo acquaiolo e della più numerosa popolazione italiana di lontra, si innalzano vette e rupi montane sorvegliate da falchi ed aquile, si annidano e si confondono grotte e santuari rupestri, abbazie e mura antiche, piccoli centri e vetusti borghi medioevali molto suggestivi ancora abitati.
L’area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Dianosi estrinseca in una notevole varietà e complessità di ambienti: dagli aspri e lussureggianti scenari dei massicci montuosi, con estese faggete sui monti, fiumi incontaminati ad ampi tratti di costa marina intatta. Da non perdere anche “Il cammino delle 5 sorgenti” nel parco dei Monti Picentini, nei dintorni di Montella, alla scoperta di un’Irpinia incontaminata, ricca di corsi d’acqua e cascate, di piante rare e scenari d’altri tempi, quell’Irpinia verde dove ancora volano le aquile. Di grande interesse naturalistico e paesaggistico sono glie stesi e diffusi boschi di faggio, con ampie praterie e pascoli di altitudine.
L’area flegrea si estende a nord-ovest di Napoli,tra la collina di Posillipo, la piana di Quarto ed il promontorio di Cuma. L’alta concentrazione di fenomeni naturali legati al vulcanismo dell’area, come le fumarole ed i soffioni della Solfatara di Pozzuoli, il bradisismo, le manifestazioni idrotermali, i laghi e le lagune salmastre rendono irripetibile il valore ambientale dei Campi Flegrei, che costituisce anche uno scrigno di biodiversità, con la presenza dell’unico ambiente italiano abitato da rare comunità di alghe acidofile. Il versante campano della catena appenninica calcarea del Matese ospita aree di elevato valore naturalistico: laghi carsici come il Matese, pascoli montani e le rupi di vetta, con una flora ricca di specie rare, ampie faggete che ammantano i rilievi, popolate dall’astore, un rapace silenzioso che caccia nel folto dei boschi. Da segnalare la località delle Mortine, zona umida frequentata da numerosi uccelli acquatici, tra cui la moretta tabaccata, una delle anatre più rare del continente europeo.
Testi: Stefania Maffeo