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Territorio e clima della Valle d’Aosta

    La Val d’Aosta è la più piccola regione d’Italia, formata da una sola provincia, Aosta: essa confina ad Ovest con la Francia, a Nord con la Svizzera, ad Est e a Sud con il Piemonte. La superficie di 3.260 kmq accoglie circa 116.000 abitanti: dunque possiamo notare una scarsa densità di popolazione (35 abitanti/ chilometro quadrato). La spiegazione è evidente se si osserva la carta geografica; infatti ci troviamo nella più montuosa regione italiana, con montagne che sono tra le più alte d’Europa: Monte Bianco (4810 m), Monte Rosa (4634 m), Cervino (4634 m) e Gran Paradiso (4061 m).

     

    Appena il 20% del territorio si trova al di sotto dei 1500 metri.
    Il territorio è caratterizzato da una glaciale (300 ghiacciai) grande vallata principale percorsa dal fiume Dora Baltea – un importante affluente del Po – e da una serie di torrenti e (sedici) valli minori. I torrenti sono per lo più formati dalle acque derivanti dallo scioglimento dei ghiacciai delle alte montagne circostanti. Proprio dai torrenti che irrompono numerosi giù per le strette vallate prende vita e si alimenta la Dora Baltea che percorre la regione da ovest ad est – suddividendola in due parti – per poi dirigersi, dopo uno stretto gomito in discesa a Sud, verso la pianura padana ove raggiunge e si versa nel Po. Il punto più basso della Valle d’Aosta, ove la Dora Baltea entra nella pianura padana, è di 312 metri sul livello del mare.
    Le montagne, in particolare quelle esposte a Nord, sono caratterizzate da copiose e abbondanti nevicate: ciò ha consentito lo sviluppo di importanti centri per gli sport invernali (ed in qualche caso anche estivi) favorendo il turismo in Valle D’Aosta e rendendo famose non poche località della regione, tra cui le notissime Cervinia e Courmayeur.

    La Val d’Aosta costituisce un importante passaggio dalla pianura padana all’Europa d’oltralpe: per questo bisogna soprattutto ringraziare i romani che avevano dotato i valichi di buone vie. Due sono i passi principali: il Gran San Bernardo (2.472 m) che conduce in Svizzera (attraverso la vallata del Rodano) e il Piccolo San Bernardo (2.188 m) che conduce in Francia (attraverso la vallata dell’Isere). La neve però per almeno metà dell’anno impedisce l’utilizzo dei passi: per superare il problema sono stati costruiti due lunghi trafori autostradali: il traforo del Monte Bianco (12 km) che collega l’Italia alla Francia e il traforo del Gran San Bernardo (6 km) che collega l’Italia con la Svizzera.

    Il clima si presenta piuttosto rigido d’inverno; il fondovalle che ospita l’unica pianura è poco piovoso e afoso d’estate in quanto i monti circostanti ostacolano il passaggio di venti e correnti e quindi non favoriscono la circolazione ed il ricambio dell’aria. Fortunatamente, la forte variabilità (in altezza e, quindi, di condizioni meteorologiche) delle montagne che circondano e dominano le strette e soleggiate gole favorisce – tra la Valle centrale ed i pendii – diverse zone con un gradevole micro-clima.

    Per bagnare campi coltivati sopperendo alla scarsità d’acqua della pianura viene utilizzata una rete di canali d’irrigazione, conosciuti con il nome di rus, la cui creazione risale addirittura ai tempi del Medio Evo.

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